da "Lo stupro nell'antica Roma tra condanna politica e strumentalizzazione" Tesi di Laurea di Martina Ianne "In un simile, anomalo contesto di libertà femminile, anche e forse soprattutto sessuale, è opportuno inserire anche il ritratto emblematico di Clodia, la Lesbia cantata con passione e tormento da Catullo, la quale intrecciò con quest’ultimo (e poi anche con il giovane Celio Rufo) un rapporto adulterino alle spalle del marito di lei, Quinto Metello Celere. Nata con il nome patrizio di Claudia Pulcra, era figlia di Appio Claudio Pulcro, console nel 79 a.C. era nobile, bella, raffinata, abile nel conversare, disinvolta e sicura di sé, teneramente amata dal poeta novus nel periodo felice e da lui stesso disprezzata con ferocia in seguito alla fine della loro storia, Clodia rappresentò un tòpos sia letterario che umano, ben radicato nella mente maschile, «della donna che nella realtà di un rapporto respinge o delude ogni pretesa di esclusività.» Volubile