Noi siam le triste penne
isbigottite,
le cesoiuzze e ‘l coltellin
dolente (1),
ch’avemo scritto dolorosamente
quelle parole che vo’(2) avete
udite.
Or vi diciam perché noi siam
partite
E siam venute a voi qui di
presente:
la man che ci muovea dice che
sente
cose dubbiose nel core apparite;
le quali hanno distrutto sì
costui
ed hannol posto sì presso a la
morte
ch’altro non è rimasto che
sospiri.
Or vi preghiam quanto possiam più
forte
Che non sdegniate di tenerci noi,
tanto ch’un poco di pietà vi miri
(3).
COMPRENSIONE DEL TESTO
1. Che
cosa chiedono alla donna gli arnesi per la scrittura?
2. Di
chi è la man che ci muovea?
ANALISI DEL TESTO
1. Perché
il poeta fa parlare direttamente i suoi strumenti per scrivere?
2. Isolare
e commentare brevemente le espressioni che esprimono dolore,
riferendole alla poetica cavalcantiana
riferendole alla poetica cavalcantiana
3. Quale
immagine di donna emerge dal sonetto?
APPROFONDIMENTO
Definire la concezione dell’amore nello Stilnovo in generale
e in Cavalcanti in particolare.
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