e magnar carne salsa senza bere;
essere stracco e non poter sedere,
aver il fuoco appresso e 'l vin discosto;
riscuoter a bell'agio e pagar tosto,
e dar ad altri per dover avere;
esser ad una festa e non vedere,
e de gennar sudar come di agosto;
aver un sassolin nella scarpetta,
et una pulce drento ad una calza,
che vadi in su e in già per istaffetta;
una mano imbrattata ed una netta;
una gamba calzata ed una scalza;
esser fatto aspettar ed aver fretta;
chi più n'ha più ne metta,
e conti tutti i dispetti e le doglie:
ché la peggior di tutte e' l'aver moglie.
(Rime)
Autore: Francesco Berni (Lamporecchio,1497 - Firenze, 1535).
Note: Poeta burlesco e satirico, rifiuta la monotonia di un linguaggio raffinato ed eletto ed esprime nelle sue opere una visione ludica del poetare.
Opere: "La Catrina" (1516?), "Orlando innamorato" (1531).
Pio II, il Papa umanista (1405-1464)
Dopo aver conseguito la laurea, il giovane Piccolomini si stabilì a Siena come docente, ma nel 1431 accettò il posto di segretario di Domenico Capranica, vescovo di Fermo, allora sulla strada che lo conduceva al Concilio di Basilea in polemica contro il nuovo papa Eugenio IV.
Arrivato a Basilea nel 1432, il giovane Piccolomini mostrò la sua abilità politica e diplomazia servendo Capranica e diversi altri signori. Nel 1435 venne inviato dal cardinale Albergati, legato di Eugenio al concilio, in missione segreta in Scozia presso Giacomo I, missione durante la quale ebbe due figli illegittimi. Piccolomini visitò l'Inghilterra oltre alla Scozia, e fu soggetto a diversi pericoli e vicissitudini in entrambe le nazioni, delle quali lasciò un prezioso resoconto.
Nel frattempo, il Concilio di Basilea cominciò a manifestare in modo più violento quelle tendenze conciliariste elaborate durante il Concilio di Costanza. Piccolomini, benché ancora laico, fu nominato funzionario del Concilio nel 1436. L'anno successivoo, nel 1237 Eugenio IV decise di trasferire la sede ufficiale del Concilio a Ferrara nel 1437. Buona parte dei padri rifiutarono la decisione di Eugenio, dando origine al cosiddetto «piccolo scisma d'occidente».
Nell'autunno del 1439 Piccolomini appoggiò l'elezione ad antipapa dell'ex duca di Savoia Amedeo VIII (Felice V) e nel 1440 scrisse il Libellus dialogorum de generalis concilii authoritate.
Visto però lo scarso seguito che Felice V riuscì a ottenere, Piccolomini entrò, nel 1442, alla corte dell'imperatore Federico III, dove in virtù delle sue eccellenti doti retoriche e della sua vasta cultura, venne incoronato poeta laureato nella dieta di Francoforte del 1443.
Nei tre anni vissuti a corte Piccolomini scrisse due tra sue opere letterarie più significative e importanti: la commedia Chrisis e la celebre novella Historia de duobus amantibus.
Nel 1447, il morente Eugenio accettò la riconciliazione offerta dai principi tedeschi, lasciando senza supporto il concilio e l'antipapa. Enea per quel tempo aveva già preso i voti: consacrato suddiacono nel 1446, fu ordinato presbitero il 4 marzo 1447, dopo un mese era già vescovo.
Occhio alle date: il nuovo papa Niccolò V era un umanista e anche amico personale del Piccolomini.
era stato eletto il 6 marzo, il 19 aprile, un mese esatto dopo la sua incoronazione nominò l'amico Piccolomini vescovo di Trieste e poi di Siena.
Una carriera a dir poco fulminante. chiudiamo in un flash anche noi: eletto Papa nel 1458 fu la morte lo sorprese ad Ancona, sul colle di S. Ciriaco, la notte tra il 14 e il 15 agosto 1464, mentre attendeva le navi e le truppe per l'inizio della crociata.
Per saperne di più: Senesi da ricordare di Marco Falorni
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