Fare l’analisi di un testo poetico significa comprenderlo e spiegarlo attraverso una serie di osservazioni pertinenti e legate tra loro in modo logico e coerente. Ciò consente di comprendere il significato del testo analizzato e di attribuirgli un valore. A questo scopo è opportuno compiere alcune operazioni fondamentali, come:
a) capire che cosa significa il testo;
b) scomporre il significato complessivo del testo nei nuclei tematici e nei motivi che in esso si intrecciano;
c) riconoscere le sue caratteristiche formali (per esempio, caratteristiche sintattiche, registro linguistico, struttura metrica, figure retoriche etc.);
d) interpretare i rilievi emersi dalle analisi contenutistiche e formali ricercando le relazioni che li legano;
e) mettere in relazione il testo esaminato con altri testi dello stesso autore o di altri autori, con le idee del suo tempo o con altri testi che sviluppano lo stesso tema.
La soluzione, la dà lo stesso Umberto Eco nelle "Postille a Il nome della rosa ": «Bernardo varia sul tema dell' ubi sunt (da cui poi il mais où sont les neiges d'antan di François Villon ) salvo che Bernardo aggiunge al topos corrente (i grandi di un tempo, le città famose, le belle principesse, tutto svanisce nel nulla) l'idea che di tutte queste cose scomparse ci rimangono puri nomi». Quella di Eco è una spiegazione volutamente sintetica e alla fine si ha l'impressione di non aver capito bene il senso delle ultime parole di Adso. La soluzione, ovviamente la troviamo anche su wikipedia , ma è una soluzione troppo dettagliata e tecnica e alla fine si ha l'impressione di non aver capito niente delle senso delle parole di Adso. In questi casi la cosa migliore da fare è controllare la fonte. Pazienza se è in latino. Caesar et nudus es et prope nullus es; O ferus ille! Nunc ubi Marius atque Fabricius, inscius auri? Mors ubi nobilis et mem
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