Passa ai contenuti principali

La prigionia di Ugolino


Nella Nuova cronaca di Giovanni Villani, grande storico fiorentino contemporaneo di Dante Alighieri, diverse rubriche sono dedicate al tradimento e alla punizione del Conte Ugolino ve ne propongo un paio:

CXXI, «Negli anni di Cristo MCCLXXXVIII, del mese di luglio, essendo criata in Pisa grande divisione e sette per cagione della signoria, che dell’una era capo il giudice Nino di Gallura di Visconti con certi Guelfi e l’altro era il conte Ugolino de’ Gherardeschi coll’altra parte de’ Guelfi, e l’altro era l’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini co’ Lanfranchi, e Gualandi, e Sismondi, con altre case ghibelline, il detto conte Ugolino per essere signore s’accostò coll’arcivescovo e sua parte, e tradì il giudice Nino, non guardando che fosse suo nipote figliuolo della figliuola, e ordinarono che fosse cacciato di Pisa co’ suoi seguaci, o preso in persona». […]
CXXVIII «Di questa crudeltà furono i Pisani per lo universo mondo, ove si seppe, forte biasimati, non tanto per lo conte, che per gli suoi difetti e tradimenti era per avventura degno di sì fatta morte, ma per gli figliuoli e nipoti, che erano giovani garzoni e innocenti».

[G.VILLANI, Nuova Cronica, Tomo Primo, Libro Ottavo, Parte Seconda, edizione critica a cura di G. Porta, 3 voll., Fondazione Pietro Bembo, Guanda Editore, 1991.]



Potete cercare ancora su Villani, ma c'è una strada più breve: tutto quello che si può sapere sulla vera storia della prigionia del Conte Ugolino lo trotave in questo articolo di A. M. Iacopino. Usatelo per chiarirvi le idee prima dell'ultima revisione delle vostre ricerche

Commenti

Post popolari in questo blog

Cosa vuol dire: "Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus"

La soluzione, la dà lo stesso Umberto Eco nelle "Postille a Il nome della rosa ": «Bernardo varia sul tema dell' ubi sunt (da cui poi il mais où sont les neiges d'antan di François Villon ) salvo che Bernardo aggiunge al topos corrente (i grandi di un tempo, le città famose, le belle principesse, tutto svanisce nel nulla) l'idea che di tutte queste cose scomparse ci rimangono puri nomi». Quella di Eco è una spiegazione volutamente sintetica e alla fine si ha l'impressione di non aver capito bene il senso delle ultime parole di Adso. La soluzione, ovviamente la troviamo anche su wikipedia , ma è una soluzione troppo dettagliata e tecnica e alla fine si ha l'impressione di non aver capito niente delle senso delle parole di Adso. In questi casi la cosa migliore da fare è controllare la fonte. Pazienza se è in latino. Caesar et nudus es et prope nullus es; O ferus ille! Nunc ubi Marius atque Fabricius, inscius auri? Mors ubi nobilis et mem...

Testo argomentativo sul Decameron

"“ Il Decameron fissa un livello stilistico tale per cui le novelle, ossia racconti realistici, diventano un puro intrattenimento, degno di un pubblico di aristocratici e di uomini colti" Composizione guidata: La tesi di Auerbach afferma due cose: che il Decameron era apprezzato da un pubblico colto e che per la prima volta un pubblico colto apprezzava il genere della novella (che è l’antesignana dei moderni romanzi). Per validare la tesi, in questo saggio ci si concentra su tre argomenti: 1) Lo stile 2) I narratari 3) L’atmosfera della cornice 1.1 Riguardo al livello stilistico si può dire che il Decameron è..: 1.2 Lo stile di Boccaccio è…… (si parla delle simmetrie nella struttura, ordine delle parole della frase… i periodi e si fanno esempi) 1.3 Il ruolo della prosa nel Trecento… (Era per specialisti. Fare esempi di opere in prosa: de Vulgari eloquentia, prosa scientifica o teologica in latino vista all’inizio dell’anno, libri di Stor...

Lezione VI: Dal Placito capuano ai primi testi quasi letterari in volgari italiani

...poi in mezzo a carte notarili compare una testimonianza sicuramente in italiano: «Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti» Marzo 960: Placito cassinese di Capu a Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti. Marzo 963: Placito cassinese di Sessa Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe monstrai, Pergoaldi foro, que ki contene, et trenta anni le possette. Luglio 963: Placito cassinese di Teano Kella terra, per kelle fini que bobe mostrai, sancte Marie è, et trenta anni la posset parte sancte Marie. Ottobre 963: Placito cassinese di Teano Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe mostrai, trenta anni le possette parte sancte Marie. «Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti». Con questa formula, nel marzo del 960 fu risolta una lite tra il monastero di Mon­tecassino ed un uomo di Aquino. Tre...